Annalisa Baldovin, 40 anni, un figlio di 14, imprenditrice Bellunese, perse la vita il 4 luglio 2001 all’ospedale di Padova dopo 47 giorni di agonia. La donna fu vittima di un agguato il 18 maggio, da parte del suo stalker il bosniacoDavor Kovac, 35 anni, a Pieve di Cadore
Quest’ultimo, originario della Bosnia Erzegovina, si era infatuato della vittima. Lei, però, non ricambiava. Il 35enne così iniziò un’escalation di persecuzioni documentate in ben 17 denunce presentate dalla donna e i suoi familiari nell’arco dei precedenti sei mesi. l’uomo aveva minacciato di morte lei e i suoi familiari, tentato un’estorsione e fatto esplodere una bomba nei pressi della sede della azienda di Annalisa
Il 18 maggio, si era fatto accompagnare da un taxi in località Pieve di Cadore, dove era situata la sede della azienda. All’interno la donna che, non fece in tempo a fuggire e fu raggiunta da diversi proiettili.
Kovac fu arrestato e condotto in carcere. La donna fu ricoverata in ospedale ma, dopo 47 giorni, morì.
Kovac viene condannato all’ergastolo ma dopo vent’anni, grazie alla buona condotta, nel 2021 ottiene la semilibertà. Dice il fratello di Annaisa :«Non ha mai avuto un minimo segno di pentimento. Mai una lettera o un messaggio attraverso il suo avvocato… mai nulla. E ora lui ha una vita quasi normale mentre la nostra resterà segnata per sempre».
Kella Tribi
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