Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Feb• 19•22

È l’alba di sabato 25 luglio 2015. Due ragazzi tornano insieme da un locale di Pozzuoli, dove lui ha fatto il dj, vanno verso il quartiere Fuorigrotta, a Napoli Aniello Mormile, 29 anni dj la sera, un lavoro alla Tirrenia di giorno, alla guida, Livia Barbato, 22 anni, due occhi trasparenti e verdi sul sedile posteriore. Hanno bevuto i due fidanzati, giovani, alternativi, con i piercing e le smorfie da duri nei selfie, in fondo due ragazzi come tanti.
Nello quella sera prende la Tangenziale, anche se per accompagnare Livia a casa, non serve. A un certo punto, all’altezza di Agnano, fa inversione a ‘U’ con la sua Clio nera e spegne i fari. Una mossa precisa, lenta, cauta, per immettersi contromano in Tangenziale.
Comincia ad avanzare lentamente nel buio, sfidando una dietro l’altra le auto che procedono nel senso di marcia corretto e se lo trovavano di fronte. Lentamente, ma inesorabilmente guadagna terreno lungo quella strada senza curarsi dei clacson, delle sbandate, degli improperi che gli automobilisti gli lanciano. Sono le quattro passate, la carreggiata è abbastanza sgombra, ma attraversata, di tanto in tanto, da alcune sparute auto di lavoratori notturni che a quell’ora sono in macchina diretti a lavoro. Tra loro c’è anche Aniello Miranda, papà di due figli, alla guida della sua ‘Fiat Panda’. Sta guidando dietro un camion che gli occlude la visuale, quando, per la brusca virata del mezzo davanti, si ritrova a contro la Clio dell’altro Aniello, quello giovane e scapestrato. L’Aniello maturo muore, quello giovane, fatalmente, è illeso. Sul sedile posteriore Livia si lamenta, ha una ferita enorme che le taglia la fronte, viene caricata in ambulanza e portata di corsa all’ospedale. Non ce la fa. L’indomani i giornali sono pieni di questa storia assurda. Cosa voleva fare lui? Era un gioco crudele? Voleva spaventare Livia? O era solo una prova di forza di un giovane che si sente immortale? Femminicidio o black out? Lui sembra lucido, eppure si trincera dietro i ‘non ricordo’. Certo, lo stato di choc. I funerali di Livia sono strazianti, anche se sereni, come serena era lei. Nello continua a tacere, mentre tre famiglie maledicono quei sei minuti folli e scellerati di contromano. Sei minuti per morire. E per uccidere.
Nello Mormile viene condannato a 20 anni di carcere, poi ridotti a 10, per omicidio colposo

Kella Tribi

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