Verdi & Wagner.

Written By: bruno - Ago• 01•13

1813,nascono Verdi e Wagner,nascono nello stesso anno,Wagner morra’ piu’ giovane Verdi nel 1901.Sono due modi di vedere la musica completamente diversi,la forma aperta per Wagner, piu’ formale Verdi,vicino alla tradizione italiana.Verdi aveva profetizzato il  futuro melodramma come esaltazione della voce(si è sbagliato),e,come l’ha trattata lui ,la voce, non occorre sottolinearlo,i suoi stati d’ansia,l’incalzare,il precipitare ,lo fa’ terragno e piu’ vicino ad una spiritualita’,meglio, passione umana, che ancora ci sommuove, aderendo al nostro immaginario di pianura.Verdi tacciato di semplicita’,spesso spernacchiato per la sua trama essenziale,sapeva, con quel “poco”, muovere scenari immensi,quel poco che molti grandissimi hanno usato,Mozart,Beethoven,con scritture altrettanto, apparentemente semplici hanno costruito pezzi straordinari.Ma, di Verdi basterebbe citare l’Otello e il Falstaff per comprendere la sua straordinaria capacita’ di stravolgere ogni suo precedente assunto musicale,Otello e Falstaff sono due prodotti estremamamente conplessi sotto il profilo grafico ,dove, l’autore Verdi, come lo conoscevamo, risulta nel suo complesso ,non nel particolare grafico.Wagner,la distruzione della forma musicale , un continuo che,  si incastra per segmenti dissolventi,è stato il vero profeta di tutta la musica posteriore,con i suoi epigoni la musica si estingue definitivamente,incapace di trovare altre forme oltre le gia’ estreme  frangie sonore tracciate da Wagner.Di tutta la morte musicale di oggi è il vero iniziatore.La musica spinta verso la dissonanza (c’era gia’ in qualche madrigalista),coltivata  ed esasperata,nella sua asperita’ ha diradato il pubblico,ha negato una qualsiasi forma di pensiero, annulandosi per sensibilita’ in eco rumoroso,perdendo sangue e passione e anima,ingessandosi in sterile cacofonico virtuosismo.Verdi giurava che il futuro della musica operistica sarebbe stata la voce,il canto,Wagner ha operato verso un difacimento della forma slabbrandosi, ma,con strutture strumentali  e vocali ancora ben definite.Poi sono arrivati i registi d’oggi e li hanno ammazzati tutti e due,nessuno avrebbe profetizzato che, un piccolo operatore di palcoscenico sarebbe stato il becchino spietato e  imparziale di ogni rappresentazione musicale.

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