Formiche.

Written By: bruno - Lug• 11•18

Ammazzavo tutte le formichine tutte quelle che vagavano sul piano cucina, le ammazzavo con superbia,sissignori con un colpo di mano le ammazzavo e poi guardavo,scrutavo da dove venissero senza capire mai.Venivano da nulla,spuntavano ,piccole tenaci e ambrate dal nulla.Non le vidi più,il piano di una cucina funzionale rimaneva terso nel suo finto legno,lucido,splendente.Tornai a vedere,guardare negli angoli bui,in ogni interstizio,niente da fare,nessuna formichina,nessuna,finalmente scomparse.Il piano cucina splendeva senza insetti scuri che ricamavano un loro percorso,un andare venire senza rumore,ostinato,impassibile guidato come da un impulso elettrico che dava energia a quelle invisibili zampette,zampette snodate e ritmate mosse come da un silenzioso ingranaggio,e che venivano mosse una dietro l’atra,una dietro l’altra senza contare quanta strada facessero.Non so perché,non lo so,sissignori non lo so, ma provai rimorso,un rimorso per quella strage, finché un pomeriggio piovoso,preparando il caffè eccone una due tre,vagavano,erano tornate; lasciale vivere,lasciale andare e venire,bentornate.

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