Non è una grande novità la sostituzione della festa del Natale con un altra festa ,una festa meno specifica, come idea gesuitica,il cardinal Martini aveva già caldeggiato una festa e una celebrazione,mi pare,dello spirito universale,tralasciando così di specificare di come ognuno chiami Dio o il suo dio.Una festa unificante,una festa, oserei dire preistorica,di quando si percepiva l’esistenza di qualche cosa e lo si chiamava il “grande spirito”,questo solo da noi ben inteso.E’ che molti tradizionalisti,non praticanti sono ancorati,nonostante il loro scetticismo alla “religione” di quando erano bambini e ,in nome di quegli insegnamenti si sentono traditi,pensando che la chiesa,la chiesa, come la ricordano loro , sia con loro.Pensate solo l’avvicinamento Natale e 25 Aprile,ricordato poco tempo fa ,dalle nostre parti con la partecipazione di un gesuita come Dall’Asta,un gesuita che ha lardellato anche San Sisto con il suo talento critico.Non è dunque una novità il sociale ,l’altro, l’ateo ,il miscredente,compreso quello che ti taglierebbe volentieri la testa,e la taglierebbe anche a Padre Dell’Asta ma che, tuttavia,nonostante questo particolare viene inglobato anche con autorità tutta religiosa nello spirito comune ,una specie di Manitou,chiedendo scusa ai pellerossa.
Basta Natale.
Written By: bruno
-
Dic•
14•17
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