1546,il nuovo direttore della zecca Piacenza-Parma.

Written By: bruno - Mar• 08•18

1546 il nuovo direttore generale della zecca di Parma Piacenza o Piacenza Parma se vi piace,questo nuovo direttore ne aveva fatto più di Bertoldo ed era un contemporaneo di Benvenuto Cellini anche se un poco più giovane e si chiamava Leone Leoni,o Leone Aretino (1509-90).Scultore ed incisore di medaglie,monete e pietre preziose a Milano era stato condannato alle galere per un aggressione contro un tedesco che aveva sparsa la voce (molto probabilmente vera) di un Leoni falsario,fu fra l’altro anche dal 1538-1540 incisore presso la zecca pontificia e nonostante questa sua fama venne nominato nel 1546 direttore generale della zecca Parma e Piacenza.Ma,la storia del tedesco che l’aveva accusato di essere un falsario non gli andava proprio giù e giurò di farne perpetua vendetta;il primo Marzo infatti “sull’ora dell’Ave Maria fece un tale sfregio al tedesco da ridurgli il volto simile a quello di un mostro”.Portato davanti alla giustizia se ne stava muto e, soltanto quando fu messo a tortura e minacciato di fare lo stesso trattamento alla madre e alla moglie che confessò.Fu quindi condannato alla perdita della mano destra (che per lui sarbbe stata la fine della sua carriera),pena in seguito commutata nel servizio alle galere papali ma (che c’è sempre un ma nella sua vita) , anche quella pena fu sopsesa dopo dodici mesi per l’intervento del principe Andrea Doria.La vita del Leoni potrebbe,in quanto a misfatti finire quì se,nel 1559 Tiziano non avesse mandato il figlio Orazio a Milano per ritirare una sua pensione spagnola.Leoni era debitore fra l’altro verso Tiziano che l’aveva spesso utilmente raccomandato quindi il Leoni invitò il figlio di Tiziano Orazio come ospite nella sua casa degli Omenoni.Filò tutto liscio fino a quando Orazio non ritirò la somma del padre di duemila ducati e fu allora,scrive Tiziano:”La malvagità del Leone Aretino indegno dell’honorato nome di cavaliere e di scultor cesareo,mosso da diabolico istinto si mette in pensiero di assassinare Orazio mio figlio,e torgli la vita per torgli il denaro.Con i servi si lancia sopra l’ignaro Orazio che benchè ferito e con l’aiuto dei suoi servi riesce a fuggire.Nonstante la gravità del reato se la cava a buon mercato (ancora) dovendo pagare una multa ed essere bandito da Milano.Leoni ,esiliato da Milano,si reca allora a Roma,dove il Papa,Paolo quarto gli commissiona un monumento per il fratello,marchese di Meriggiano da erigersi nella cattedrale milanese (alla faccia dell’esilio). La progenie del Leoni o Leone non fu da meno del capostipite visto che il figlio Pompeo con il nipote Miguel Angel vennero accusati di omicidio nel 1597 in Spagna.

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