Una questione di lana caprina.

Written By: bruno - Nov• 30•12

Tutta l’arte è contemporanea,o sedicente contemporanea,(che è del medesimo tempo-che vive nel periodo di un tempo di un fatto di un opera,di una persona),mentre la critica dell’oggi tende a stravolgere il concetto di contemporaneo sterilizzando l’ arte stessa.Rendendo,questo concetto, incompleto,svuotandolo di una qualsiasi idea di contemporaneita’,impoverendolo,riducendolo a, piccola parte .Tutto è contemporaneo,ma per groppuscoli critici solo parzialmente ,il resto, pur appartenendo allo stesso concetto e allo stesso periodo di esecuzione(contemporaneo è molto piu’ di quel che viene mostrato), per vizio critico non lo è.Come è possibile che una cosa sia contemporanea  e allo stesso tempo parte di essa non la sia?Schizzofrenia semantica di comunicazione.Diciamo allora che alcune cose sono contemporanee (es. un museo,il Maxxi) luogo dove si trovano “opere”,e solo per la specificita’ di trovarsi li lo sono,le altre pur appartendo al contemporaneo si trovano in spazi non soggetti alla “critica”,quindi,private dell’involucro o dello spazio specifico non lo sono piu’.Contemporaneo quindi è un luogo,non un prodotto esposto ,e ,questo concetto di luogo,catalizzatore del  contemporaneo,inteso come scatola magica  metamorfica meriterebbe ulteriori approfondimenti,specialmente se, in questo spazio, vi fosse immesso  improvvisamente il concetto per esteso o anche solo il taciuto,insomma l’altro.

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