Silvio Cosini da Fiesole.

Written By: bruno - Ott• 27•16

Narra Vasari che nei primi anni del cinquecento era uno scultore,con molta pratica ma nessuna perizia nel disegno ,chiamato Andrea da Fiesole e,di questo scultore scrive che si può fare buona arte anche senza conoscere il disegno,questo per pratica o indole naturale.Aveva Andrea un allievo di nome Silvio Cosini da Fiesole, figura stravagante per non aggiungere altro,ottimo artista comunque che aveva scolpito per Michelangelo nella sagrestia ,avendo costui”:lavorato leggiadramente e con bella maniera e massimamamente in bizzaria di cose alla grottesca come si può vedere nella sagrestia di Michelangelo Buonarroti.Dove,Silvio fece alcune fregiature di maschere che gridano,molto belle;per che,veduto il Buonarroto,l’ingegno e la pratica di Silvio,gli fece cominciare alcuni trofei per fine di quella sepoltura,rimaste imperfette per l’assedio di Firenze.”Ma,questo Silvio era persona davvero stravagante se,trovandosi a Pisa (cambiava sempre domicilio) come sagrestano della Compagnia della Misericordia che in quella città accompagna alla morte i condannati fino al luogo della giustizia”:gli venne una volta capriccio,essendo sagrestano,della cosa più strana del mondo.Trasse una notte il corpo d’uno che era stato impiccato il giorno innanzi,della sepoltura,e dopo averne fatto notomia per conto dell’arte,come capriccioso e forse maliastro e persona che prestava fede agl’incanti e simili sciocchezze,lo scorticò tutto,et acconciata la pelle,secondo che gli era stato insegnato,se ne fece,pensando che avesse qualche gran virtù,un coietto,e quello portò per alcun tempo sopra la camicia,senza che nessuno lo sapesse mai.” Silvio morì a Milano all’età di quarantacinque anni.

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