William H.Prescott scrive:”nelle prime età del mondo,come nel primo periodo di vita,regnava la freschezza dell’esistenza aurorale:quando lo splendore e la novità era in ogni cosa che venga sotto’cchio;quando i sensi,non ancora resi ottusi dalla consuetudine,sono più acutamente impressionabili dal bello,e l’intelletto,sotto l’influenza di un gusto sano e naturale,non è pervertito da dogmi filosofici;quando la semplicità è necessariamente connessa con la bellezza,e l’intelletto edonista,saturo di ripetizioni,non ha cominciato a cercare stimoli nel fantastico e nel capriccioso,i regni della fantasia erano tutti inesplorati,e i loro più bei fiori non erano stai ancora colti,né le loro bellezze guastate dal rude contatto di coloro che fingevano di coltivarli.Le ali del genio allora non erano incatenate alla terra dalle gelide e convenzionali regole della critica;ma era permesso di levarsi in volo in lungo e in largo sopra gli immensi spazi della creazione.
William H.Prescott
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