La ferramenta.

Written By: bruno - Nov• 24•16

Mora la signora della ferramente di paese,mora ed avvenente,conosceva poco il vocabolario,anche poco del suo mestiere,ma era gentile.Il marito coltivava splendidi gerani pendenti che invadevano il balcone d’estate al primo piano sopra la bottega di due vetrine,e anche sull’angolo di casa al sole coltivava rigogliose piante grasse che si tingevano di verde crescita mostrando così il loro stato rigoglioso.Tutto quel fiorire era un mistero per me,mistero per quell’uomo dalle grosse dita, solitario e taciturno.Le figlie,l’uomo aveva due figlie che la sera si baciavano con altre femmine nei bar della città vicina,si baciavano,forse per scandalizzare,forse perché piaceva loro baciare le ragazze .Anche le figlie erano belle , more tonde ben fatte e ,fuori da quell’orario serale del bacio,erano o apparivano irreprensibili,addirittura schive.La donna mora del negozio un giorno scomparve per un cancro al seno,chiusa la bottega,delle figlie non seppi più nulla,le piante prima diradarono sull’angolo della ferramenta,il balcone al piano superiore non ebbe più gerani,gerani rossi da mostrare.L’uomo taciturno e schivo si vide sempre meno,sempre meno fino a scomparire del tutto e solo più tardi seppi che l’uomo taciturno dalle grasse dita in passato faceva anche il barbiere.

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