Il solito Augias,il vecchio Paolucci.

Written By: bruno - Set• 30•16

Non guardo più Augias,non lo guardo da quando a Roma ho saputo come tratta i collaboratori,eppure ,eppure oggi per caso accendendo la televisione, rai 3 chi vedo? Augias e Paolucci,Paolucci che si inventava tutto quello che la sua modesta fantasia gli dettava attorno alla Venere di Tiziano.Mi son fermato curioso e ho ascoltato,ascoltato senza ricredermi su quanto pensavo di negativo per Augias,pessimo informatore.Un ragazzo (domanda del pubblico) chiedeva a Paulucci se anche per l’antichità o,per gi autori antichi venivano pagati prezzi esorbitanti come per gli autori di oggi.Allora il direttore dei musei Vaticani si dilungava in una lista di “guadagni” infiniti da parte degli autori antichi,Tiziano ad esempio,e Augias aggiungeva:non lavoravano certamente per un piccolo sacchetto di monete.Si vede che Paolucci fa finta di non aver mai letto il Vasari,questa pagina,dico questa che state leggendo, non conterrebbe l’elenco di pittori oggi famosi che allora vissero di carità pubblica,ed è una schiaffo alla loro dignità e alla storia farli passare per ricchi, quando spesso combatterono e qualche volta nella miseria naufragassero .Eppure,eppure nonostante la miseria facero quello che oggi i turisti ammirano nei musei ,i turisti e Paolucci,Paolucci che mette in fila le opere di questi artisti ricconi.Paolucci ce li racconta straricchi e felici,quando invece ci si accontentava anche del piccolo sacchetto di monete, citato da Augias.Occorre aggiugere a tutto questo virtuoso colto sproloquio che, Augias apertamente lodava lo studioso per l’apprezzamento che rivolgeva soffermandosi sulle tette e sui culi che descriveva il flaccido Paolucci con senile apprezzamento e questo,tutto questo nonstante fosse il direttore dei Musei Vaticani.Insomma per trarre le conclusioni ,i pittori antichi erano straricchi come quelli di oggi e quando dipingevano donne nude,faceva delle bellissime tette e dei bellissimi culi che sono poi lo scopo ultimo dell’arte ,è vero,si coprivano il sesso , ma a sentire Paolucci alcune di queste Veneri lo facevano in modo delicato,altre in modo aggressivo come per per dire: la figa è mia e la do a chi voglio io.Come l’ho scritto è stato detto, ed è questo il meraviglioso elisr o succo di questi due splendidi informatori,questo che leggete ne è il testo fedele, e l’ho concentrato per gli oziosi.Ci sarebbe una ulteriore curiosa postilla di Augias il quale definisce i tempi,questi tempi ,dove il nudo impera, specie di Lupercali romani ,dove tutti si mostravano nudi e unti,unti e bigiunti,povera Roma.

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