Centenari si moriva anche una volta.

Written By: bruno - Dic• 22•14

Plinio nel libro settimo,capo quarantesimonono de “variegati nascendi”.Ci fa noto che lui vivente,nell’ultimo censo nel termine di quattro anni,essendo consoli Vespasiano e Tito suo figlio,esistevano nella sola meta’ di spazio,fra l’Appennino e il Po molti centenari,di cui desidero nominare solo quelli che si trovarono fra Piacenza e Parma.In Parma ve ne erano tre di centoventi e due di centotrenta anni,in Piacenza uno di centrotentuno anni ed in Velleja (dove qualcuno fa morire San Antonino, contraddicendo il Campi che lo fa morire a Travo),nelle colline vicine Piacenza,ce n’erano sei di centodieci anni,quattro di centoventi e uno di centocinquanta:”citra Placentiam in collibus oppidum est Vellejanum in quo CX natos annos sex detulere quattuor  centenos vicenes,unum CL,M. Mutius M.filius Galerius Felix”.San Savino dunque  poteva benissimo aver vissuto centodieci anni,e sarebbe stato semplicemente, una conferma della regola,regola certificata da Plinio,sempre restando prudenti e attenti sulle  “storiche” balle,balle,balle di ieri,che di oggi , ne abbiamo sentito” un sacco e una sporta” .

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