Il si delle ostriche tartufate.

Written By: bruno - Dic• 03•16

Ovunque tu tenda l’orecchio senti un si,così le ostriche così i tartufi o le tartufate società benestanti ti sbattono indifferenti in faccia il loro si,si, un sibilante si.Anche il prete ed il supersitite sagrestano la perpetua il curato in coro dicono si,si si.C’è di che stupirsi,lasciando di stucco ogni elaborato pensiero diventa alambicco,solo alambicco.Le genti più diverse le più strane con le loro stravaganti pretese votano si.Vorrei non camminare più,fermarmi qui per sempre,vorrei sprofondare,interrompere una volta per tutte la mia passeggiata,questa vita è strana e più strana è più strana si fa,si contraddice contorcendosi allungandosi dissolvendosi in un incompresibile si.”Ma il si è una prigione”, provo ad accennare:”un infamia,una violenza,il si è la riforma di un cretino”,carico la mia frase con un accento accorato e scoraggiato.Gli altri,l’altro con l’altra mi guardano, mi riguardano e, come avessi parlato al vento, con aria stupita colma di compassione,scuotono la testa con un muto si, seguito da un sibilo che è un si,un si orribilmente acuto.

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