Lo spazio,il tenue colore di aurore boreali fanno da fondo ai fili e al segno che incide preciso, preciso sulla carta, con graffi sicuri e sereni.Lo spazio,il suo spazio, vuoto, terso ,di rarefatta spiritualita’, filtrato spaccato di sedie, sedie e alberi solitari.Nel tracciato spirituale del suo tessuto ,composto da piccoli, sicuri tocchi che s’incurvano,si attorciliano e, si precisano, nell’erba e nelle fronde dei suoi fogli con spiragli di stupefatto candore,stupore appagante ,di rara solitudine dove si coglie la sua pensante mano.Impronta,ombra di grazia leggiera, che si spande, dissolve, si aggruma, in forme che rimandano continuamente con un “noi” ,un altrove,e un dentro, che volentieri si sottomette,imbocca la strada,scioglie nodi e densi pensieri.Il suo: “Paesaggio fiaba” è torre di Babele che ha ritrovato l’alfabeto maestoso,alfabeto perso nell’asprezza del fraintendimento e dell’illusione.Si puo’,contemplando,quasi camminare per quel sentiero che s’attorcilia al cono, e sale , denso di giovinezza e grazia al sommo,termine alto di una Babele gioiosa ,Babele di giorni e ore felici,Babele, piena di umana, intrepida speranza.Anche l’orologio, si stratifica, marino d’azzurro e si dilunga ancora, nello spazio vuoto, segnato dal graffio della sua mano,graffio, fattosi nube o cielo,o firmamento,immobile, in eterna ora,in eterno giorno,accadimento immobile,nell’immobile sottile spazio curvo del tempo, svuotato dalle passioni.Fissato, per sempre,per sempre fermato in profondita’ che cancellano la carta,il supporto stesso su cui si imprimono e risiedono,finissimi,spirituali,misteriosi alfabeti , graffi, punti, torte visioni,gommose liquide immagini , contorsioni di occhi che sognano la realta’ negandola,traendola dal buio,illuminandola,poetizzandola.
Officina dell’arte,via Alberoni.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.