La testa,le labbra che Milena aveva baciato e ancora baciato mille e mille volte si era fatta scura,smagrita, come quella di un Minotauro,i suoi capelli neri e ricci,il naso pronunciato e ossuto, sopra denti bianchi, che sporgevano dalle labbra carnose,dove ora i capelli, erano incollati di madido sudore che un cancro, gli procurava nella lenta,dolorosa, infinita agonia.Milena vegliava , guardava,cercava qualche cosa dei suoi piaceri di amante,senza trovare piu’ nulla, nulla di Riccardo,Riccardo,ora corpo di larva dall’oscuro molle guscio.Un sudario bruno l’avvolgeva,la sua pelle si era fatta scura ,e scura lo copriva, con piaghe dolorose , brucianti.Gli aveva comprato un cuscino , tondo , perchè la testa riposasse meglio, sotto il capo febbricitante.Gli occhi di Milena non si stancavano di guardare,scrutare,cogliere, ogni piccolo , impercettibile cambiamento, che, l’agonia procurava al moribondo.Non era piu’ il suo amante quello,non l’uomo con cui aveva provato un piacere rabbioso, vendicativo, rancoroso,si’ rancoroso,verso l’altro,l’altro, che aveva sposato, l’altro, che stava in qualche posto di casa, dimenticato.Nella penombra della stanza,illuminata appena dalla luce grigia dei vetri della strada, solo lei era, e si sentiva viva,solo lei respirava,lei,sentiva il regolare battere del suo cuore,e fissava, immobile, contava le pieghe del lenzuolo che respirava ancora e ancora.Guardare, guardare,vedere, quello che aveva adorato, cercato,amato,amato.Lentamente sollevo’ il lenzuolo,quasi temendo di fare male al suo Riccardo,scoperse i piedi adagio,piano,fino alla caviglia e li vide gonfi, come le zampe di un maiale.
Il Minotauro.
Written By: bruno
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Feb•
27•14
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