Sunadur.

Written By: bruno - Dic• 30•13

Sul palco della pista da ballo della nave in crociera,nelle balere,o nei dancing aveva passato la sua giovinezza,di donne ne aveva e, ne aveva avute una sfilza, di cui non voleva nemmeno  ricordare  il numero.Piacere era il suo lavoro,piacere,e piacere,solo piacere,fossero anche vecchie,ma benestanti,racchie ,giunte all’ultimo fremito di finta vita.Gli piaceva essere inseguito,perseguitato dalle donne,in una parola,amato,amato,come l’intendeva lui.In fondo le donne hanno carta moschicida fra le coscie,che colpa ne aveva lui?Questa la logica,la sua logica,il mondo era semplice,andava organizzato con semplicita’ ma con decisione,quelli di fuori parlavano,parlavano,ma che  potevano sapere del  fascino di un amore breve.Lui  chiamava amore ,amore,quella roba che si spicciava in qualche istante,meglio con lei seduta sopra un lavandino,che gli importava dei figli e delle maternita’ sparse per i continenti.In tempi grami si era venduto il cappotto di pelle in dicembre e,quello che l’aveva comprato lo aveva voluto subito,lasciandolo come nudo,  in mezzo alla strada ,con l’unica giacca primaverile rimasta.Non si scoraggiava mai,mai,erano solo momenti difficili,come quando frequentava il conservatorio da cui era stato cacciato nei primi anni, per indisciplina e somaraggine.In svizzera suonava il pianoforte,si esibiva in qualche posto per turisti,non era nemmeno tornato in Italia per il soldato,che allora era obbligatorio,meglio, sarebbe per sempre rimasto in Svizzera,reticente alla leva,disertore naufrago.Scomparve,solo di tanto in tanto qualcuno parlava di lui che aveva fatto fortuna,chissa’ poi se era  fortuna,chissa’ se era ancora vivo.Di suonatori,ne ho conosciuto un sacco avendo fatto il conservatorio,fatto e finito.Quelli che si staccavano perchè ribelli,anticonformisti,recalcitranti ad ogni ammaestramento,recalcitranti,anche alla sola civilta’,tutti,tutti hanno percorso vite originali e particolari,vite di pochi concetti , ma chiari,contavano solo su sè stessi, e quello che loro definivano talento,solo su quello,solo sul successo,fosse stato riscosso anche in uno sgabuzzino,ma, se riuscivano, a suscitare  l’applauso,non avevano vissuto invano,perchè il loro dovere era piacere,piacere solo  piacere.Ed ora lo voglio dire a tutti,tutti quelli che continuano a fare lapidi funebri su Berlusconi,a tutti quelli che parlano di vent’ennio passato con funerali virtuali autogratificanti e improbabili.Se, Berlusconi,Silvio ,che ha suonato in una sua passata giovinezza sulle navi,ha, anche una sola delle “qualita’” sopradescritte (e secondo me ne ha parecchie),potete mettervi il cuore in pace,ve lo garantisco,non muore nemmeno dopo morto.Di solito quelli come lui si fanno mito.La differenza fra lui e voi, è che voi siete in parlamento per il potere e il denaro,Berlusconi è li solo per piacere,piacere e ancora piacere,solo piacere.

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