Il Tartaglia 1502.

Written By: bruno - Apr• 13•17

Nelle storie di Piacenza del 1502 c’è la narrazione di fatti concernenti la stregoneria nella nostra città in cui, l’inquisizione condanna fra altri (che tratterò in altro luogo),c’è un condannato ad essere arso vivo assieme ad una donna nella Piazza della Cattedrale.L’uomo aveva ottantadue anni ed era detto Tartaglia, fu condannato perché cominciò fin da quando aveva diciotto anni ad andare “alla scuola di Diana Erodiana” e fabbricare l’albero di Diana o albero filosofico, che è poi una specie di colata in una soluzione di nitrato d’argento riproducente una vegetazione metallica.In cosa consistesse questa vegetazione metallica il notista storico non sapeva rispondere.L’albero di Diana,in ambito chimico è un albero particolare composto d’argento o specie di vegetazione chimica.Il nome di questo come altri alberi riguarda l’uso alchemico di associare metalli alle varie divinità pagane o ai pianeti,l’argento-Diana,Giove- stagno,Marte-ferro,Saturno-piombo,invece l’albero del sole l’oro,Venere il rame.Questo a significare secondo alcuni filosofi la vita insita anche nel regno minerale.Per confezionare l’albero di Diana, secondo Nicolas Làmery,1645-1715 occorrevano quaranta giorni ,un altro metodo in cui si descrive lo stesso processo in un quarto d’ora era descritto invece da Wilhelm Homberg,1652-1715.Ma forse, l’accusa oscuramente grave fatta al Tartaglia,accusa per noi oggi completamente incomprensibile, doveva avere radici ben più antiche e radicate se, Charles Leland nel “vangelo delle streghe” scrive che Diana è adorata come strega dei poveri e degli oppressi o perseguitati dalla chiesa cattolica.

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